Orizzonti delle tecnologie nucleari in Italia

La tradizionale Giornata di Studio dell’AIN, svoltasi a Roma il 2 settembre 2004 sul tema “Orizzonti delle tecnologie nucleari in Italia”, ha evidenziato come, in seguito al mutamento degli indirizzi di politica energetica seguiti al referendum del 1987, l’Italia sia stato l’unico fra i paesi industriali a chiudere definitivamente i propri impianti nucleari, nonostante il loro elevato standard di sicurezza e la mancanza di alternative valide per la riduzione della dipendenza nazionale dagli idrocarburi.

La decisione di azzerare il programma nucleare fu assunta dal Governo italiano a fronte del parere unanimemente contrario espresso da tutte le componenti tecnico-scientifiche e industriali nazionali in occasione della Conferenza Nazionale sull’Energia del 1987. Da allora ad oggi il sistema energetico ha subito un’evoluzione inerziale che lo ha portato a dipendere per l’82% dalle fonti di importazione (in prevalenza petrolio, metano ed energia elettrica) con un esborso annuo che nel 2003 ha superato i 30 miliardi di euro. Il costo medio del kWh di produzione nazionale è 1,6 volte quello medio europeo, 2 volte quello francese e 3 volte quello svedese.

La cancellazione dei programmi nucleari e la chiusura degli impianti in esercizio ha comportato la vanificazione di un investimento che fu allora valutato dall’ENEL in 120 mila miliardi di lire storiche. La scelta fatta dall’Italia contrasta con quelle di tutti gli altri paesi industriali avanzati. A fronte del disastro prodotto dalle scelte passate è necessario ed urgente riaprire al paese la possibilità di utilizzare l’energia nucleare.


Ugo Spezia, Enrico Mainardi (curatori del volume)
ORIZZONTI DELLE TECNOLOGIE NUCLEARI IN ITALIA
Atti della Giornata di Studio AIN 2004
Edizioni 21mo Secolo, 2004